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Gestione strategica delle informazioni nei casi giudiziari: trasparenza, tempismo e tutela

Nel contesto dei casi giudiziari, la gestione delle informazioni destinate alla stampa è un elemento cruciale che può influenzare non solo la percezione pubblica, ma anche l’esito stesso del procedimento. Esiste una regola fondamentale che guida ogni scelta comunicativa: la salvaguardia della posizione del cliente/assistito è la priorità assoluta. Questo principio deve orientare ogni decisione, dalla selezione delle informazioni da diffondere al momento e al modo in cui farlo.

Uno degli errori più comuni che si possono commettere nella gestione della comunicazione nei casi giudiziari è confondere l’ampiezza della diffusione di un messaggio con la sua gestione strategica. È importante chiarire che la comunicazione strategica non equivale a massimizzare la visibilità mediatica. Diffusione e strategia non sono sinonimi.

Un avvocato, seppur esperto nella gestione del caso legale, potrebbe non avere la sensibilità o la visione necessaria per valutare l’impatto mediatico di una notizia. È qui che entra in gioco il ruolo del comunicatore professionista, il cui compito non è “far parlare” di un caso, ma garantire che il messaggio sia veicolato nel modo più vantaggioso per il cliente e, in alcuni casi, disinnescare sul nascere potenziali notizie false o faziose prima che emergano sui media.

In questo delicato equilibrio, trasparenza e gestione strategica non sono concetti in conflitto, ma complementari.

Un dialogo aperto e onesto con i media può avvenire anche senza che questo si trasformi necessariamente in un articolo. Questo approccio consente di mantenere il controllo sulla narrazione e di proteggere gli interessi del cliente, senza alimentare inutilmente l’attenzione mediatica, garantendo allo stesso tempo, una versione dei fatti più equilibrata al momento opportuno.

Trasparenza e gestione consapevole

Un approccio trasparente non implica una condivisione indiscriminata delle informazioni, ma si basa su:

  • Chiarezza e coerenza: garantire che ogni messaggio sia chiaro, corretto e in linea con la strategia legale e comunicativa;
  • Dialogo con i media: costruire un rapporto di fiducia con i giornalisti, fornendo informazioni in linea con la strategia legale, senza alimentare speculazioni;
  • Scelte ponderate: valutare attentamente cosa dire e cosa non dire ma soprattutto scegliere il momento più opportuno.

Confondere la trasparenza con la necessità di ottenere una vasta copertura mediatica può essere un errore grave. La strategia comunicativa non si misura dalla quantità di articoli pubblicati o dall’attenzione generata, ma dalla capacità di proteggere gli interessi del cliente e di gestire l’informazione in modo consapevole.

In molti casi, la scelta più strategica non è amplificare una notizia, ma contenerne la portata o ritardarne la diffusione fino a quando non ci siano le condizioni favorevoli. Questo può includere il rilascio di dichiarazioni mirate o il lavoro dietro le quinte per chiarire eventuali malintesi e inesattezze.

L’unica cosa da non fare mai è adottare il “no comment” per mantenere un profilo basso perché l’unico modo per mantenere un profilo basso è gestire in maniera strategica le relazioni con i media.