Attrarre talenti? È (anche) un tema di comunicazione

Attrarre talenti? È (anche) un tema di comunicazione

Da circa un annetto, osserviamo un trend assolutamente inedito: i nostri clienti non ci chiedono più solo di aiutarli a rafforzare la loro immagine e reputazione per acquisire nuovi clienti ma per attrarre i migliori talenti sul mercato. Trovare avvocati e commercialisti da associare in studio è diventato un lavoro davvero complesso e richiede attenzione.

La notorietà del nome è uno dei primi elementi sui quali uno studio può giocare: un brand riconosciuto dal mercato è sicuramente più attrattivo di un nome sconosciuto. Ma la notorietà da sola non basta se non è legata ad una buona reputazione e ad un sistema di valori in grado di attrarre i giusti talenti per la propria organizzazione. Ci sono studi che puntano tutto sulla qualità della vita, la flessibilità e l’adozione di modelli sostenibili. Altri puntano sulla capacità di formare, altri ancora su percorsi di carriera rapidi, compensi alti e spirito competitivo. In troppi, però, non hanno ancora le idee chiare.

Dal punto di vista comunicativo e di marketing, l’opportunità di lavorare presso lo studio dovrebbe essere trattato alla stregua di una delle practice da “vendere”.

Chi è il mio target? Quali sono i suoi valori? In cosa crede? Cosa cerca in un luogo di lavoro? In che modo siamo in grado di soddisfare le sue esigenze di carriera e di vita? Come posso far sì che sia lui/lei a mandarci la sua candidatura in maniera spontanea? Cosa posso fare successivamente per mantenere alto il livello di committment con la nostra organizzazione affinché non cerchi di crescere altrove?

Ovviamente, la gestione delle persone riguarda prima di tutto competenze nel campo delle risorse umane e tuttavia la #comunicazione riveste un ruolo centrale in questo processo: strutturare una #strategia di comunicazione dedicata ad attrarre e mantenere i talenti vuol dire lavorare per rendere noti i valori e la cultura condivisa affinché si possano attrarre le persone che in quei valori e in quella cultura credono davvero. Attenzione però perché è totalmente inutile e risulta anche controproducente scimmiottare valori che non appartengono realmente alla propria organizzazione, solo perché dovrebbero essere valori ampiamente riconosciuti da tutti. Inutile parlare di work-life balance se poi si chiede alle persone di essere perennemente rintracciabili al cellulare e alla mail. La coerenza è l’elemento imprescindibile di una comunicazione veramente efficace ed è premiante anche quando non è corrispondente al sentire comune.

Uno studio in crescita dovrà quindi sempre prevedere una strategia di comunicazione dedicata a questo target che troppo spesso non viene considerato come tale: gli studi più strutturati e soprattutto molti internazionali lo sanno, tanto che oltre ad avere programmi specifici, definiscono anche obiettivi di comunicazione specifici. Un posizionamento forte in una practice o in una industry può diventare una leva altrettanto importante per attrarre appassionati della materia per studi indipendenti e boutique. Anche in questo caso una strategia di comunicazione informativa e formativa è un mezzo per mantenere vivo l’interesse e il contatto con quei talenti che temporaneamente lavorano altrove. Lo strumento perfetto? Sicuramente LinkedIn che non solo permette di mantenere un rapporto di costante comunicazione attraverso post di approfondimento, articoli e newsletter ma consente di incentivare l’invio dei cv attraverso l’uso di annunci per le posizioni aperte.

Abbiamo osservato in questi anni che una leva capace di attrarre talenti è la presenza all’interno dello Studio di una struttura in grado di promuovere i personal brand dei singoli professionisti. Interviste sui principali quotidiani, articoli a firma, video e webinar, contenuti ben curati sui social media, possono essere un buon incentivo a scegliere uno studio anziché un altro.

Ovviamente la comunicazione da sola non è la risposta alla complessità che questo argomento porta con sé, ma rappresenta un tassello fondamentale, quello sì, di un grande mosaico da comporre.

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